Il Progetto

Il NAPOLI UNITED

1.Le Motivazioni alla base del cambiamento

Nei dieci anni di attività del club sportivo multiculturale abbiamo coinvolto giovani provenienti da ogni angolo del globo. Il concetto di integrazione è stato così esteso a tutti i cittadini del mondo e non è mai stato limitato soltanto ai migranti e rifugiati africani, sebbene questi siano stati tra i primi destinatari e fondatori dell’iniziativa nata e caratterizzata da uno spirito di solidarietà ed accoglienza. Il melting pot è cresciuto velocemente ed il concetto di internazionalismo è stato ampliato con naturalezza. Le differenze linguistiche sono diventate un punto di forza per le nostre squadre dove oltre al dialetto franco-africano, una sinfonia di lingue ed accenti diversi ha animato la società. Un percorso partito da Napoli per incontrare il continente africano è divenuto un mezzo attraverso il quale superare i confini e raggiungere gli altri continenti, rendendo questa esperienza sportiva e calcistica un vero e proprio viaggio in compagnia di una compagine multietnica e multi-identitaria. Il progetto Afro-Napoli è in continua evoluzione, proiettato verso un futuro molto prossimo nella maniera più vera e intellettualmente onesta. Negli anni, siamo stati identificati in maniera sintetica come “Afro” o “United” a seconda dei supporters. Non nascondiamo, tuttavia, che per noi l’aggettivo “United” ha sempre avuto un significato importante, riuscendo questa parola a sintetizzare la nostra collettività, il nostro gruppo e la vera natura del progetto: unire non dividere. Con l'inizio del nostro 11mo anno di vita, vogliamo consacrare il legame con la nostra Napoli, la città che riconosceremo sempre come accogliente, antirazzista, multicolore, multietnica e multiculturale. Una Napoli solidale, sinergica con un'identità sana che riesca a coinvolgere nei suoi processi lavorativi e sociali tutti quelli che la vivono. La Napoli che tende la mano al di là del colore della pelle. La Napoli che aiuta e si aiuta, che unisce e si unisce. La Napoli che è capace non solo di sopravvivere a qualsiasi situazione, ma anche la Napoli che è capace di inventare, di creare, di proporre professionalità di livello internazionale.

 

Il Progetto di Sviluppo

 

1.Premessa

Il principale obiettivo del progetto di sviluppo del club è essere consacrati come la seconda squadra della Città di Napoli, mantenendo sempre integro il bagaglio di valori che ha contraddistinto la società. Il Napoli United sarà un’alternativa, non solo sportiva, ma anche culturale al mondo del calcio, dove i valori educativi, sociali ed etici, sono posti in secondo piano a vantaggio esclusivo degli interessi economici. La rivalità tra i club non deve mai degenerare, come accade talvolta, nella violenza, nella intolleranza e nel razzismo, ma il rispetto per gli avversari sarà sempre al centro del progetto. L'aggregazione in campo e sugli spalti deve portare alla nascita di una comunità identificativa di una Napoli leale e produttiva. Alle spalle del progetto sportivo ci sono dieci anni di esperienza e lavoro che hanno prodotto tra i numerosi e soddisfacenti risultati una squadra che per due stagioni è stata tra le prime 5 squadre del campionato di Eccellenza Campania, un settore giovanile di primo ordine con tre formazioni ai vertici dei relativi campionati regionali, una squadra di calcio a 5 femminile ed in totale circa 200 tesserati. Inoltre, il progetto è riconosciuto come una delle best practice sportive e sociali a livello nazionale.

Nel settore del calcio dilettantistico campano il club è affermato come una realtà seria e che si distingue, non solo perché impegnata nel sociale, ma anche perché formata da un’efficace organizzazione fatta di giovani, capace di sorprendere e vincere. Questo modus operandi, caratterizzato da professionalità, entusiasmo, appartenenza e signorilità, sarà un elemento di successo anche per il futuro.

2.Organizzazione

Alla base del progetto di sviluppo dei prossimi 5 anni poniamo l’organizzazione della società in tutte le sue funzioni. La definizione dettagliata dei ruoli, delle funzioni e dei centri di responsabilità, determinano una organizzazione funzionale ed efficiente. L'interazione tra le funzioni, i centri decisionali e l’aspetto motivazionale rendono un club vincente che non lascia nulla al caso. 

  • La Sanità e lo Stadio “San Gennaro dei Poveri”
    Dalla sua nascita nel 2009 il Club ha puntato all’obiettivo di divenire la seconda squadra della città. Sul piano dei risultati sportivi e della crescita societaria il percorso è sempre stato in crescita e non ha incontrato batture d’arresto. Nel perseguire l’obiettivo, è emersa fin dal principio l’esigenza di uno stadio sul territorio del Comune di Napoli, essendo la fidelizzazione dei tifosi tradizionalmente legata all’appartenenza territoriale. L’esordio nei campionati federali nel 2013 al campo sportivo “Dietro la Vigna” ha rappresentato un compromesso ideale per lo United, in quanto permetteva di coniugare le esigenze legate all’obiettivo sportivo con il lavoro sociale, in un’area della periferia Nord di Napoli con un ampio bacino di soggetti svantaggiati ed un processo di riscatto sociale già in atto, grazie soprattutto a reti di associazioni e cittadinanza attiva che volentieri avrebbero sposato il nostro progetto. Il campionato di Terza Categoria ha però sin da subito messo a nudo il bisogno del Club di avere a disposizione un terreno di gioco adeguato a supportare le doti tecniche della squadra, evidenziando i limiti di una struttura che, se pur geograficamente adatta, presentava un campo da gioco in terra battuta ed una qualità generale della struttura non adatta a supportare le esigenze tecniche della Società. L’offerta strutturale cittadina tuttavia non è stata adeguata rispetto alle necessità della società e lo United ha trovato casa al Vallefuoco di Mugnano, dove grandi spazi, struttura e terreno di gioco moderni hanno permesso l’ulteriore crescita del Club. Ma il duro lavoro paga, e dopo anni di impegno per la costituzione di una rete con Istituzioni, gli stakeholder ed enti locali è stato finalmente individuato nel campo sportivo del “San Gennaro dei Poveri” presso il Comune di Napoli lo spazio adeguato per la realizzazione del sogno United.

    I lavori di ristrutturazione consegneranno alla cittadinanza un impianto all’avanguardia, capace di incontrare le esigenze degli abitanti locali e del nostro Club. La Sanità è un quartiere del centro cittadino che per ragioni storico-geografiche è stato relegato al ruolo di “periferia interna” ed ha vissuto fortemente il fenomeno della marginalizzazione e della povertà; negli ultimi anni il quartiere vive una riqualificazione importante, supportata dalle istituzioni locali e spinta da una forte voglia di riscatto sociale da parte di tutti i suoi abitanti. Lo Stadio rappresenterà il polo aggregativo nel quale convoglieranno i progetti, soprattutto sportivi, che saranno catalizzatori di questo processo ed il Calcio, proprio come lo intendiamo noi, sarà lo strumento di coesione sociale in grado di affrontare la sfida in contesti in cui i processi di sviluppo sono ostacolati o rallentati da condizioni socioeconomiche svantaggiate, capace inoltre di generare opportunità di scambio tra soggetti appartenenti a culture diverse e combattere il razzismo, in una zona della città con una forte presenza di migranti. Con l’obbiettivo di riportare il quartiere a vivere di nuovo il calcio e creare una tifoseria in grado di aggregare ed unire tutti, fondata sui valori di uguaglianza e rispetto reciproco che sono alla base del nostro progetto.
  • Acquisizione del centro sportivo.
    In Italia sono solamente 5 i club a poter vantare un impianto di proprietà - Atalanta, Frosinone, Juventus, Udinese e Regiana - mentre in Europa nella massima serie dei rispettivi campionati solo  il 19% delle società possiede una propria struttura. La Roma e il Milan, che sembravano vicini a una svolta, sono ora fermi al palo. Oggi il traguardo si avvicina solo in provincia: Udine sta realizzando il suo stadio modificando il vecchio Friuli. Il Sassuolo del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha acquistato lo stadio di Reggio Emilia.

    Il motivo per cui così tante squadre di calcio puntano a costruire il proprio impianto è perché uno stadio di proprietà può divenire molto di più di un luogo dove poter guardare le partite una volta la settimana. Nelle città europee gli Stadi delle squadre più importanti (come ad esempio Barcellona, Real Madrid, Bayern di Monaco, Paris Saint Germain e Chelsea) sono divenuti vere e proprie attrazioni turistiche, dove è offerta al tifoso la possibilità di acquistare ogni tipo di gadget, oltre a maglie e divise ed altri elemento del classico merchandising. Inoltre, offrono a fan e potenziali tali l’esperienza di vivere l’impianto oltre i 90 minuti di gioco.

    Ovviamente, aldilà del potenziale ritorno sulla crescita del proprio bacino di utenza che pure si ripercuote positivamente sul budget societario, vi è un primis un vantaggio legato proprio alla gestione dell’impianto e degli introiti ad esso legato, che fanno sì che lo stadio da voce di spesa diventi incasso.

    Nel caso dei Club minori questo aspetto diventa ancora più determinante al fine di avere un fondo strutturale per il progetto che, nel medio e lungo termine, favorisca la crescita societaria e consenta una programmazione tale da poter fissare obbiettivi che altrimenti sarebbero irraggiungibili.

    Lo United intende acquisire un impianto sportivo che rappresenti la “casa” del Club, dove far allenare le proprie squadre ed il settore giovanile ed allo stesso tempo portare avanti i progetti internazionali e nazionali che ci vedono coinvolti nel campo dello sviluppo e della coesione sociale attraverso lo sport, rappresentando il punto cardine di aggregazione attorno al quale alimentare la crescita della nostra community.

    Il centro sportivo nella nostra visione rappresenta dunque l’investimento strutturale per il percorso che porta all’obbiettivo fissato di consacrare il club come la seconda squadra della città di Napoli e raggiungere un giorno la dimensione del professionismo.
  • La prima squadra
    Lo  United persegue finalità di vittoria in tutti i campionati disputati (Prima Squadra e settore giovanile), con l’obiettivo di scalare il calcio professionistico e contemporaneamente di sostenere in modo economico tutte le attività attraverso la formazione, la collocazione e la rivendita di calciatori in ambito professionistico e dilettantistico. La rosa è composta da 25 giocatori, di cui circa un quinto proveniente dal nostro settore giovanile, al fine di dare continuità al lavoro che svolgiamo sul campo ed allo stesso tempo favorire la sostenibilità del progetto sia dal punto di vista sportivo che economico. La multiculturalità del progetto si rispecchia nel team di punta del Club, che negli anni ha assunto una crescente dimensione internazionale e cosmopolita, con una composizione della squadra variegata ed atleti che provengono da ogni angolo del mondo. L’inclinazione all’integrazione del progetto, infatti, ha portato negli anni al consolidamento di una rete di scouting capace di scovare ed attrarre calciatori di talento dai 5 continenti, creando un ambiente simil-professionistico capace di stimolare e supportare la crescita del calciatore e formarlo per un eventuale approdo in categorie superiori.
  • Il settore giovanile
    La nostra scuola calcio nasce inizialmente dalla volontà di rendere sempre più forte la presenza di Napoli United sul territorio della Città Metropolitana di Napoli. L’obiettivo primario è la formazione di un settore giovanile che accompagni i giovani calciatori nel percorso giovanile con la prospettiva di entrare a far parte della Prima Squadra. A testimonianza della bontà del lavoro svolto da dirigenti e gruppo dei tecnici che hanno sposato un progetto che si basa soprattutto sull’aggregazione e l’implementazione dell’attività sportiva sul territorio. Tra i servizi offerti c’è il programma di tecnica individuale Mistersoccer, svolto in esclusiva per la nostra società in collaborazione con diversi giocatori della prima squadra. Il successo dell’iniziativa di impresa per il settore giovanile tuttavia convince successivamente la società a rendere lo United una fucina di giovani talenti e puntare al settore giovanile come elemento di ulteriore crescita. Non solo perché il campo di gioco diviene luogo dove formare la propria personalità da atleta ed acquisire competenze e capacità multisettoriali, ma anche per la possibilità di favorire carriere giovanili che puntino al professionismo, con la doppia possibilità di valutare le offerte del calcio mercato da un lato e dall’altro inserire atleti con forte motivazione nella Prima Squadra, migliorando la coesione del gruppo e considerando anche le difficoltà sempre maggiori per la Nazionale di Calcio Italiana di essere competitiva nel panorama internazionale. Sono molti gli atleti dello United ad essere entrati a far parte delle Rappresentative in Campania e anche attraverso l’esperienza acquisita nel tesseramento di giovani con doppia cittadinanza e/o migranti, richiedenti asilo, rifugiati ed MSNA si punta alla costituzione di un ambiente sportivo multiculturale che rifletta i cambiamenti nelle comunità ospitanti.
    I giovani ed il settore giovanile dunque rappresentano, non solo attualmente un fiore all’occhiello nelle realtà regionali e nazionali, ma anche la volontà di continuare ad investire sul futuro e costruire un modello sportivo inclusivo, sostenibile ed audace.
  • L’Accademy
    Il progetto sportivo dello United rispecchia la forte connotazione sociale del Club ed è una sintesi del nostro lavoro sul campo, analizzato tenendo conto soprattutto del valore dello sport dal punto di vista dell’educazione non formale. Così come la Società si prepone di perseguire gli obiettivi di aggregazione ed integrazione contribuendo a formare giovani cittadini coscienziosi e consapevoli dei diritti e soprattutto dei valori su cui essi fondano, allo stesso modo con l’ Accademy formiamo giovani calciatori audaci, coraggiosi e propositivi, rispettosi dell’avversario e del fair-play e che vivono ed interiorizzano i valori di uguaglianza e fratellanza che sono alla base del progetto, punto di forza e sostenibilità.
    Gli atleti seguono un percorso formativo a 360° in cui il Club segue ogni aspetto della vita quotidiana offrendo vitto e alloggio, alimentazione controllata, doppio allenamento giornaliero, palestra dedicata, istruzione ed attività multisettoriali orientate alla formazione ed alla crescita individuale e collettiva del gruppo. I ragazzi sperimentano così una vita simil-professionistica, in un ambiente internazionale e multiculturale, che stimola l’apprendimento e favorisce lo sviluppo di una forma mentis che prepara gli atleti alla possibilità di una carriera professionistica. Il tutto grazie ad un settore giovanile di primo livello, di supporto alle necessità tecniche della  Prima Squadra, lavorando su tutte le  categorie: Piccoli Amici-Primi Calci (5-8 anni), Pulcini (8-11 anni), Esordienti (11-13 anni), Giovanissimi (13-15 anni), Allievi  (15-17 anni), Juniores (under 18). Da sottolineare il fatto che una società che abbia una prima squadra in Eccellenza e contestualmente un settore giovanile di primo ordine, non è cosa molto diffusa; ancora meno frequentemente tali società contano così tanti esordi dei suoi giovani calciatori in prima squadra: offrire un progetto del genere, dalla Academy alla Scuola Calcio alla Prima Squadra, con l’obiettivo di far esordire in prima squadra almeno 4 atleti all'anno e riuscire a piazzare in società di categorie superiori qualche prodotto del vivaio, è un progetto da Professionisti. 
    Dall’Academy proviene il nostro ex calciatore Maissa Ndyaie Codou ceduto alla AS Roma.
  • L’amatoriale
    Lo spirito dilettantistico è sempre promosso e rispettato attraverso la squadra amatoriale, emblema dei concetti di olimpismo, ospitalità e integrazione e luogo di inizio del progetto sportivo di inclusione. Punto di contatto con la strada, dove vengono affrontate le esigenze dei giovani e dei migranti, in particolare di coloro che non sono in grado di far fronte a difficoltà socioeconomiche o burocratiche; d'altra parte, mira a vincere la migliore serie professionale di eccellenza regionale continuando il suo impegno per garantire il diritto allo sport per tutti gli esseri umani.
  • L’azionariato diffuso (Antonio)

  • La Comunity
    Un modello di imprenditoria sociale ed economia circolare – alla community aderiranno PMI e/o associazioni e cooperative interessate ad entrare nel mondo United ed a sponsorizzare le attività dell’Afro-Napoli United. Persone interessate ad investire in un nuovo modello di imprenditoria improntata alla cooperazione, capace di includere i bisogni sociali ed ambientali nello sviluppo delle proprie attività. L’ingresso nella Community United permetterà di entrare in una comunità dove poter usufruire di agevolazioni e sconti destinati ai soci, grazie a convezioni e Protocolli stipulati con gli aderenti.
 

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